Residenze Culturali Condivise Agosto 2020

Quella che ho vissuto è stata effettivamente una esperienza ricchissima. La sinergia che si è creata spontaneamente tra i presenti e le loro peculiarità ha fatto emergere qualcosa di unico, attraverso la condivisione di saperi che spaziavano dalle conoscenze professionali alle visioni soggettive della realtà nella quale siamo immersi. Una cosa per me quasi inaspettata è stata la qualità relazionale che si è creata tra i partecipanti, in alcuni momenti molto intensa, dovuta ad una apertura personale permessa da un clima piacevole e libero, a contatto con la natura e le stelle. In poche parole è stata un’immersione in un qualcosa di genuino, talvolta così lontano dai nostri scambi quotidiani con l’altro. Michele Gnoffo, Residenze Culturali Condivise, Parrano, Agosto 2020

8-15 Agosto: Edvige Cecconi Meloni, Sandro Palazzo, Fabrizio Palombi

15-22 Agosto: Sandro Palazzo, Augusta Proietti, Michele Gnoffo

22-29 Agosto: Sandro Palazzo, Augusta Proietti, Fabrizio Palombi

EDVIGE CECCONI MELONI

La mia formazione artistica, così, come la tesi di laurea e il mio interesse sono sempre stati calamitati nei confronti dei rapporti epistolari, dalle forme diaristiche e più in generale, di quel complesso e avvincente tessuto che custodisce il significato della lettera.Da diversi anni a questa parte, la mia ricerca verbo – visuale s’indirizza nell’esecuzione – totale -, di una serie di missive intitolate Lettere non pervenute. Da ciò che prevede la realizzazione della carta a livello artigianale, alla struttura grafica del disegno, alla parte narrativa, che spesso vede come ideale lettore, Cesare Pavese, eterno e segreto confidente.In questo caso, l’opera, pensata e vissuta come una pagina diviene un mezzo di comunicazione, ma ancor prima, un messaggero e portatore di simboli.Le città in cui ho vissuto hanno sempre filtrato il mio approccio artistico, nei confronti del pensiero e dell’opera. Per questa ragione, è mio desiderio iniziare un nuovo ciclo di lavori in un luogo dedito al pensiero. Tramite la lettura di nuovi testi letterari, iniziare la realizzazione di nuove lettere su carta artigianale, con delle dimensioni di 1m x 1m. Se, poi fosse possibile, realizzerei un “affresco narrativo” su parete. Ovvero, una ricerca verbo – visuale, una mappa tra pensiero, parola e simbolo.Edvige Cecconi Meloni, Urbino 1993.Frequenta lo IUAV di Venezia con indirizzo Arti Visive e Teatro. Consegue la laurea magistrale in Visual Cultures e Pratiche Curatoriali presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.

Edvice Cecconi Meloni dedica il percorso della tesi al rapporto epistolare avvenuto tra la poetessa Cristina Campo e lo scrittore Alessandro Spina, a partire dagli anni Sessanta e pubblicato in Carteggio. Fortificando la passione artistica e letteraria per il concetto della lettera. A dar vita al processo artistico di Edvige Cecconi Meloni è la bellezza di quello che non viene colto, o vive di un minimo bagliore. Il dettaglio viene trascritto dall’artista su carta realizzata a mano, successivamente trasformata in lettera. L’elaborazione artigianale della carta, gli “affreschi narrativi” realizzati su parete, la scrittura, il disegno, l’accumulo di oggetti e la trasformazione di quest’ultimi non prevedono un termine o una finalità, ma una costante ricerca nel quotidiano, costituendo un memoriale, un rapporto epistolare con il mondo, scandito tra scrittura ossessiva e mobilitazione simbolica.

SANDRO PALAZZO

L’intento del soggiorno è quello di attendere alla scrittura di un articolo/saggio sul problema del senso in Heidegger e Deleuze, in cui si cerchi di far emergere in modo teoreticamente autonomo una riconfigurazione della problematica trascendentale a partire dal confronto tra L’essenza della verità e Logica del senso.

Sandro Palazzo consegue il Dottorato in filosofia presso l’università Alma Mater di Bologna, con una tesi su Trascendentale e temporalità: Deleuze lettore di Kant. Perfezionamento degli studi presso l’École normale supérieure di Parigi. Laurea in Filosofia della Storia con una tesi dal titolo Gilles Deleuze e il problema della verità. Oltre alle numerose pubblicazioni di carattere scientifico e divulgativo, insegna filosofia e storia in diversi Licei milanesi. Collabora come autore con lo studio editoriale Volta Pagina e col gruppo di ricerca Orbis Tertius dell’Università Bicoccadi Milano.

FABRIZIO PALOMBI

Lavora da alcuni anni sull’interpretazione del pensiero di Jacques Derrida (1930-2004) attraverso la “logica della spettralità”. Tale definizione è contenuta in una lunga nota di Spettri di Marx (Derrida, 1993) nella quale si trovano alcune fondamentali indicazioni lessicali, argomentative e un’estesa bibliografia di testi di Derrida pubblicati tra il 1974 e il 1993. La nota costituisce una sorta di prezioso censimento delle principali fonti della logica spettrale indispensabile per delineare il lessico (Spettro, fantasma, spirito e revenant) e la particolare forma di temporalità che la caratterizzano.La ricerca è un’autoapplicazione della pratica decostruttiva ai testi dello stesso filosofo francese al fine di sintetizzare in un volume un’interpretazione della decostruzione derridiana alla luce della decomposizione, della reiterazione e della retroazione che caratterizzano la logica spettrale evidenziando l’influenza della fenomenologia heideggeriana.

Fabrizio Palombi è Professore Associato presso l’Università della Calabria, Docente dell’Istituto per la Clinica dei Legami Sociali (ICLeS) e Direttore de “L’inconscio. Rivista italiana di filosofia e psicoanalisi”. È membro della Società Italiana di Filosofia Teoretica (SIFiT), della International Research Area on Foundations of the Sciences (Università Lateranense), dello Husserl Circle, dei comitati scientifici delle riviste “Bachelard Studies”, “Bollettino filosofico”, “Philosophy Study”, “Segni e comprensione”, delle collane “Clinica psicoanalitica dei legami sociali” (FrancoAngeli), “Strumenti e ricerche” (Guida), della redazione di “Palinsesti” e collabora con le pagine culturali del quotidiano “il Manifesto”. Nel 2017 ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale di Professore Ordinario di Filosofia Teoretica. Ha partecipato a numerosi convegni e progetti di ricerca nazionali e internazionali ed è autore di un centinaio tra articoli scientifici, traduzioni e recensioni, di quattro monografie e ha curato 9 volumi in lingua italiana e inglese. Tra le sue pubblicazioni: Il legame instabile. Attualità del dibattito psicoanalisi-scienza (Milano 2002), La stella e l’intero. La ricerca di Gian-Carlo Rota tra fenomenologia e matematica (Torino 2003 e Boca Raton 2011), Jacques Lacan (Roma 2009-2019) ed Elogio dell’astrazione. Gaston Bachelard e la filosofia della matematica (Milano, 2017).Si è formato presso le Università degli Studi di Milano, di Torino e il M.I.T. di Cambridge (USA) studiando temi e autori di carattere epistemologico, fenomenologico e psicoanalitico. Allievo del matematico Gian-Carlo Rota ha collaborato per un decennio alle sue ricerche e curato le edizioni dei suoi scritti filosofici e gli atti di un convegno internazionale a lui dedicato. Il suo lavoro si articola tra teoria della conoscenza e decostruzionismo prestando particolare attenzione all’influenza della matematica e della psicoanalisi sulla filosofia contemporanea. Palombi ha esaminato, in una prospettiva fenomenologica, la relazione tra contesto della scoperta e quello della giustificazione nell’ambito della conoscenza matematica a partire dalle ricerche di Rota. Questo ambito lo ha condotto a studiare il problema della relazione tra soggetto e scienza ricostruendo l’evoluzione storica del dibattito inerente lo statuto epistemologico della psicoanalisi nei paesi di lingua inglese. In seguito ha affrontato il rovescio della questione studiando, in prospettiva psicoanalitica e fenomenologica, alcuni aspetti della genesi del sapere scientifico con riguardo alla riflessione di Bachelard, Derrida, Foucault, Lacan e, più in generale, al pensiero francese contemporaneo. Palombi ha partecipato a numerosi convegni, seminari e progetti di ricerca internazionali, è stato Visiting Professor presso il M.I.T., l’Università de L’Avana e quella di Valencia e ha collaborato con la Società Psicoanalitica Italiana (S.P.I.) e il Forum Psicoanalitico Lacaniano (F.P.L.).

MICHELE GNOFFO

“Rivoluzione della realtà umana. Riflessioni sui fattori psico-sociali da promuovere per una trasformazione positiva del sistema nel quale viviamo”. Si cercherà nell’arco della settimana di inquadrare i fattori psicologici che a vari livelli (psicologico personale, economico, comunitario, educativo ecc) possono entrare in gioco nel cambiamento delle condizioni del sistema nel quale ci troviamo. Questo tipo di inquadramento è un primo passo per estrarre degli strumenti utili da promuovere ed utilizzare, anche individualmente nel quotidiano, per esercitare una forza che spinga verso una direzione di maggior benessere personale e sociale. La costruzione di benessere collettivo nasce dall’incontro genuino di punti di vista soggettivi e si sviluppa attraverso la condivisione delle ricchezze individuali.
Si cercherà di costruire delle riflessioni sulle modalità di sensibilizzazione di questo tipo di condivisione, all’interno di un contesto accogliente e suggestivo come quello del Podere Soriano, in piena spontaneità. L’idea di base è quella di non forzare il flusso intuitivo ma piuttosto di coltivarlo nei tempi e modalità percepite come più adatte. Ciò che si tenterà di far emergere riguarda tutto il materiale che la sensibilità umana può produrre nelle sue varie espressioni (verbale, scritte, danzata, recitata ecc) al fine di comprendere gli aspetti psicologici che possono essere utili nel rivoluzionare un sistema che gli uomini hanno costruito perdendo di vista l’obiettivo di una felicità globale.

Mi chiamo Michele Gnoffo, ho 30 anni e vivo a Livorno. Lavoro come Psicologo della Salute presso uno studio privato che condivido con un collega e amico dai tempi dell’università. Insieme a lui organizzo eventi di promozione psicologica, ultimi recenti fatti ad un bar frequentato da artisti che si affaccia sulla suggestiva terrazza Mascagni. Nell’ultimo anno ho iniziato a dare valore all’importanza dell’arte nel processo di costruzione di benessere, questo interesse mi ha portato a frequentare maggiormente ambienti artistici e incominciare un corso di teatro. Il teatro mi ha permesso di focalizzare finalmente il mio interesse sul corpo e la sua espressività, per questo ho iniziato anche ad avvicinarmi alla disciplina dello yoga. La Psicologia della Salute pone molta attenzione alla costruzione di benessere (differenziata dalla mera assenza di malessere) e all’approccio bio-psico-sociale. La costruzione di benessere individuale e sociale non rappresenta per me soltanto un oggetto di studio e di lavoro, ma qualcosa che si avvicina di più ad una missione che dà senso e valore alla mia vita. Essendomi formato a Pisa sotto la facoltà di medicina ho potuto esplorare principalmente il rapporto tra le componenti biologiche e quelle psicologiche, ma poco quello tra benessere individuale e quello comunitario. Prima dell’iscrizione all’albo ho vissuto un’esperienza di servizio civile presso un’associazione di volontariato di “quartiere” che mi ha fortemente influenzato, palesandomi le contraddizioni del sistema socio-economico-culturale nel quale viviamo che fino a poco prima non accettavo di vedere. Una volta terminato il servizio civile ed abilitato, ho aperto insieme ad una assistente sociale, presso quella sede, uno sportello gratuito per bisogni e problematiche sociali, educative e psicologiche. Questa decisione è stata presa sulla consapevolezza da parte di entrambi che i servizi pubblici a disposizione per chi non può permettersi un privato non fossero sufficientemente adeguati a supportarli. L’approccio utilizzato andava a promuovere mutualismo piuttosto che fermarsi ad un assistenzialismo tipico di stampo cattolico; le persone che usufruivano del servizio venivano sensibilizzate a ridare qualcosa indietro alla comunità attraverso attività che potessero essere per loro socialmente piacevoli, di personale interesse, nelle quali si potessero sentire capaci. L’obiettivo era quello di sviluppare il loro empowerment e di metterlo a disposizione della società. La speranza di far crescere questo tipo di “generazione” mi ha portato ad interessarmi anche alla politica. Ho vissuto intensamente il periodo della quarantena, in cui ho esplorato cose nuove e positive come un maggior attaccamento alla natura. Ho compreso ancora di più l’importanza del tempo, del dare il giusto spazio alla curiosità, di un certo tipo di solitudine e della presenza autentica dell’altro. In quel periodo ho vissuto anche un forte senso di rabbia nei confronti del sitema che ci circonda, preoccupato per cambiamenti futuri che potrebbero essere innescati all’insaputa del cittadino comune, che andrebbero ad incrementare ancora di più una disgregazione del tessuto sociale e disagio diffuso. In questa fase della mia esistenza ho bisogno di prendermi del tempo in un contesto adatto, lontano da quello quotidiano, per riflettere su un progetto che vorrei avviare negli anni che riguarda la promozione di fattori psico-sociali-culturali protettivi all’interno di varie situazioni sociali.

AUGUSTA PROIETTI

Mi chiamo Augusta Proietti, sono pensionata e vivo a Roma. Ho lavorato nel campo della danza contemporanea principalmente in Messico negli anni 1980. Ho insegnato danza nell’area della Sabina in diverse scuole (Passo Corese, Scandriglia, Corese Terra ecc.) nel 2002/2003, Dal 2012 ho frequentato vari corsi di teatro e partecipato a varie serate amatoriali. Dal momento dell’arrivo dei decreti che impedivano l’uscita dalle nostre case ho sentito l’impellente necessità di comprendere perchè fosse stata “montata” (mio personale parere) la farsa Covid 19, Ho passato i primi due mesi a riflettere sui differenti video di controinformazione trovati su internet da M Mazzucco a C. Messora alle notizie di Radio Radio o Border Nights. Oggi mi ritrovo a sentire il desiderio di condividere le informazioni apprese e cercare una soluzione che vada oltre le manifestazioni in piazza o le denunce di massa.

Per informazioni

ass.cult.aisthesis@gmail.com

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