La radice quadrata della luna

Ed. Gruppo Albatros, Il filo, 2009 © Micaela Ponti Guttieres 2009

NOTTE

23/12/2003

Futilità. Lettere. Parole

mille giornate

ingrate

alla ricerca del sole. 

Il mio cuore è chiuso in una botte.

Figlio unico. Figlio disperso

Come un grido nell’universo.

è sempre notte, è sempre notte

POLVERE

30/07/2004

Come nel sottile taglio

tra la polvere e la sabbia di luna

cadente dal cielo l’abisso si ferma

nella sottile attesa

dell’inabile contatto con me

Ottobre le foglie

strappate dal vento

come quando piovono parole

Novembre di latta

in pezzi meccanici ascolta

il silente rumore delle bugie

Dicembre la neve

non è carezza di un bimbo

ma pietra violenta sulla terra

Scintille di luce

opachi d’amore

è polvere

TEMA SEMPLICE (UN FILO D’ERBA)

05/12/2004

Guardavo il sole

teso dalla terra

mi estendevo al cielo

Trafitto da un singolo raggio

ho vissuto

così legato al mondo

e così schiavo

                       di libertà

Ma quanta dolorosa bellezza

si schiude

a questo fragile millimetro

dell’universo

FUNGHI PER LA STANZA

01/07/2005

Saltati

unti

rosolati

dipinti

Funghi cucinati

sparsi per la stanza

Qui non c’è un filo

di vento

e non muovo le mie ossa

alla finestra dove sbocciano le rose

inodori

troppo aperte

troppo stupide

stanno lì

così

dannatamente

impassibili

alla catastrofe del mio tempo

NON PER LA MORTE

02/02/2006

Conserva il mistero

Lingue di fuoco

violini mostruosi

una corda è tirata

una corda è infranta

Non per la morte

il pianto

l’abisso

l’indicibile follia

Non per la morte

Il silenzio è più sincero

Per l’assurda contingenza

di ascoltarsi vivere

NOTTURNO

07/04/2006

Mi chiameranno pazza

mi legheranno al letto

Tu dove sei?

Ho provato

qui non c’è niente come te

le stagioni si rincorrono

il tempo è un sonno rem

senza ragione

come dare un senso al tempo

nella tua attesa.

Potrei sparire

sciogliere ogni appiglio

scollegarmi

disconnettere

perdere il senno 

del senno 

delle cose

ma non trovo i tuoi occhi

infondo alle gallerie

sulla soglia

nelle stazioni

di notte

solo qualche gatto

ostile

che rincorre

la coda mozza dei ricordi…

VERTIGINE BIANCA

15/06/2006

Sono la notte

il colore del silenzio

in bilico instabile

su improbabili manie

vedo il rumore di queste luci

Uccelli di sangue

che bucano la notte

aguzzi

morbosi

trafiggono l’aria

 sigillano 

[ il silenzio ]

Sulle labbra

e tutt’intorno

Vertigie bianca

eco di un condizionale

contingente

come tutto il resto

                           come gli uomini

e le foglie ad Ottobre

JUDITH

27/06/2006

Forse perché danzi leggera e terribile

sul filo di vento del mio respiro

Tu, regina della notte

regina dei venti

Giuditta,

lussuriosa assassina

vergine follia

Scalza come l’infanzia

e limpida

come l’inverno

Gelida disciogli il fuoco

dalle labbra di agosto

Precipiti su noi

che non possiamo raggiungerti

e ci perdoni di ciò che siamo

Nettare incerto

che ti dà la vita

NEL BUIO

03/04/2008

Nel buio

a tentoni

per toccare di nuovo

Mani protese sfiorano cose

onde voluttuose trapassano

porte chiuse

Prolungare il momento

(oltre gli occhi)

Cercando, tastando

 creature mostruose

Ma forse più vere

degli specchi già rot\ti

nel fondo del bicchiere

( tutte le altre notti )

MEMENTO

03/04/2008

Per te che ho scavato a fondo

la corteccia ruvida e scura

posso dire azzurro

anche il fondo della terra

Posando su nuvole gracili mementi della mia presenza

Ti ho trovato, ti ho perso, mi hai trovato, mi hai perso

Continuamente.

Che la vita non ci trovi troppo teneri sotto i suoi denti

Che la notte non ci colga ancora ciechi all’arrivo del giorno

OCEANI

03/04/2008

Nella notte

madre di impalpabili equilibri

i satelliti perpetuano il loro moto dolcissimo senza fare rumore

 ( così il mio pensiero che ti ruota attorno ) 

Ti vedo sorridere su un letto di mare e maree senza fretta

delle forti onde nere, misteriose grandezze

non restano che rapide schegge lucenti sulla scogliera

E la luna,

irrimediabilmente annegata nei tuoi occhi

ha rubato il posto che un tempo era mio.

Inseguiamo con lo sguardo il morire e rinascere degli eterni oceani

che non si curano di noi

Ho osservato a lungo i vuoti che si formano nell’acqua

i vuoti che si formano tra i corpi

i vuoti che si formano nel cuore

e per ciò che conta, posso dirti

Il nostro dipinto non finisce ai margini della tela

PESCI

11/06/2008

Dal fondo dei mari la vita grida

“””Cresci o muori”””

se sopravvive, scivolando gli anfratti, eludendo i nemici

l’infanzia violata si fa carnefice

e mangerà domani la sua vittima

Come il pesce grande dilania il bambino

solo perché gli mostra

l’innocenza che ha perso

Truce e inetto circolo della natura

la madre si cieca gli occhi

per dare il prossimo al buio

e da questo vetro confine che io sono

non posso fermare il pianto

io che non so accettare

questa morte insita nella vita

principio di nascite e distruzione.

Traslucidi orizzonti scorticati nella piega di un viso

china sul velo di culla

ogni madre prepara una bara

E getto i miei occhi nel liquido vuoto

                                                   che annega il cuore

Se non ci amiamo noi

a che vale

FIAMME

14/01/2009

Io, il potere

fuoco sottomarino

il vertice assoluto

Ardi in me

la fiamma fredda

inconosciuta

superba a ragione

timida a torto

che la tua fiamma incendia

mentre si consuma

Nella tua bocca

seminerei tempeste

silenzi di vento

al limite osceno

della verità non pretesa

non presa

non resa

sai,

il tuo intelletto

solletica le mie cosce

di sincero e pregevole desiderio

 Per te strapperò le redini

del governo illecito che domina i sensi

elevazione perversa

che t’incatena al cielo

inventerò Nuova Terra e Nuovi Mari

 una ragione che valga il torto…

Mentre ti spogli allo specchio

pazientemente

con calma e nel tempo

ti prenderò come fa il destino:

nudo,

e alla schiena

VERITA’ DEL SILENZIO

15/01/2009

Strani disegni sa creare

la ragione dell’uomo

per sopravviverSi.

Io sono la rimanenza

della densità dello spazio

e tutte le cose

non sono

che buchi

intarsiati nell’astro

dal suicidio di dio.

Non eludere

la verità

del silenzio

la parola

è piccola cosa

LIBERO ARBITRIO

31/01/2009

Una volta avevamo Dio a cui dare la colpa,

ora siamo 

                            < < l i b e r i > >

Decidere è strappare all’eternità

l’illusione di una contingenza

Io sono la stessa cosa

di quel ciglio di strada sfinita

dell’arancia rovinata a terra

di questo stesso scrivere

parole deserte

Sono il trapasso

dell’immobile al moto

dell’infinito all’Uno

Sono un’occasione

del suicidio di dio

Ineluttabile sorte

del progresso umano

prossima allo schianto

della coscienza contro il nulla